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Lo stress, affrontarlo, o conviverci?

Banka delle Soluzioni
L’essere umano si considera il coronamento della creazione. Si ritiene un essere sapiente, e di conseguenza anche saggio. Questa sua asserzione si basa sul fatto che il suo cervello è molto più evoluto di quello di qualsiasi altro essere vivente sul pianeta. A sostegno di questa tesi, c’è l’argomento che è capace di un esame attento, critico, ed analitico della sua situazione, di giudicare sé stesso con un certo distacco, e di prendere decisioni sulla base di fatti obiettivi e concreti. Ciò facendo, tuttavia, perde di vista il fatto che,  nella propria testa porta racchiuso non solo un cervello dotato di un alto grado di intelligenza, ma anche la parte primitiva, che, ancora oggi, risponde ai pericoli con reazioni tipiche da primitivo.
Gli elefanti, le tigri, i conigli di questo mondo non sono sapienti, tuttavia non hanno nemmeno creato una “civilizzazione” tale da minacciare così tanto la felicità dell’individuo; la sopravvivenza di questo pianeta come ha fatto l’uomo. E’ un fatto indiscusso che il fenomeno “stress” è divenuto uno dei principali problemi dell’uomo moderno. E’ una triste realtà che, con le ultime conquiste del progresso, e la nostra cultura, noi abbiamo introdotto anche questo problema nei paesi sottosviluppati. Ciò significa forse che il progresso, e lo sviluppo debbono essere per forza pagati con le sofferenze delle malattie da stress? L’analisi ha mostrato che i popoli che non sono affetti da troppo stress nocivo, sono ancora in grado di soddisfare i bisogni del loro cervello. L’uomo moderno, per contro, non è più capace di percepire la “voce della natura” e, non solo, mette a repentaglio l’equilibrio ecologico dell’ambiente in cui vive, ma soffre anche in misura sempre più pericolosa per l’inquinamento del suo mondo interiore. Anche noi oggi siamo posti difronte a questa decisione: vogliamo lasciare che le cose facciano il loro corso, vogliamo esporci a certi pericoli nella fiducia cieca che Dio ci aiuterà, che il destino vuole così, o che in un modo o nell’altro si tirerà pure avanti, oppure vogliamo sforzarci di aiutare noi stessi?
Secondo Hans Selye, il padre della ricerca sullo stress, il massimo dovere degli uomini consiste nel dare il più possibile espressione alle potenzialità interiori del proprio “Io”, e raggiungere un senso consapevole auto-sicurezza. Per ottenere ciò, dobbiamo anzitutto accettare quale sia il nostro livello di “stress ottimale”…..questo inventario, consente alla persona non solo di provare gioia malgrado lo stress, anzi, mediante lo stress. Possiamo accettare la massima “ciascuno è l’artefice della sua felicità”? o che l’uomo è solo ciò che fa di se stesso? Un uomo intelligente tende ad evolversi consapevolmente in funzione del suo fine. Ogni individuo è padrone di lasciarsi sopraffare prematuramente dallo stress, vuoi per ignoranza, vuoi per pigrizia o incapacità, oppure di riuscire a dominarlo e a renderlo utile a se stesso.
Del resto, ogni individuo ha nelle sue mani non solo la propria felicità, ma anche quella dei suoi simili. Infatti sono i genitori a determinare la situazione di stress dei figli, sono gli insegnanti a determinare se gli allievi studieranno con gioia o con stress, sono i capi a determinare se i loro collaboratori trarranno dal lavoro profonde soddisfazioni o ulcere gastriche, e sono i partner a determinare la contentezza o la felicità dell’altro.
Di conseguenza, ogni individuo, non ha responsabilità solo di fronte a se stesso, ma anche di fronte a tutti coloro con i quali vive in quotidiano contatto.
E’ un indice di maturità dell’uomo porsi con chiarezza e gioia di fronte ai propri doveri, e alle proprie responsabilità. Analogamente, è un segno di comportamento indegno dell’uomo, negare le proprie responsabilità all’insegna del motto “quello di cui non prendo atto consapevolmente, finirà per passare come è venuto”.
Riguardo al vostro personale fenomeno di stress, sta a voi decidere se volete seguire “la politica dello struzzo” oppure se, in modo degno di un vero uomo, siete disposti a familiarizzarvi con certe realtà che vi consentono di affrontare il problema in modo saggio e “sapiente”.

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